Lettera augurale della CONF.I.A.L. al Ministro del lavoro, dott.ssa Marina Calderone

                                                               Ill.Ma

                                                               Dott.ssa Marina Elvira Calderone

                                                               Ministro del Lavoro delle Politiche Sociali

                                                               Palazzo Biagi – Via Vittorio Veneto, 56 – 00187 ROMA

Illustrissima Ministro,

                            desidero esprimere a nome della CONF.I.A.L. – Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori e mio personale, l’apprezzamento per la Sua nomina a Ministro del Lavoro.  Ho avuto l’onore di conoscerla personalmente, unitamente al presidente della Fondazione, stimatissimo dott. Rosario De Luca e quindi il privilegio di partecipare, quale uno dei relatori, al Festival di Treia nel 2013 con una comunicazione sulle best practice sul contrasto al lavoro nero, sommerso, irregolare, alla presenza del Magistrato Caselli.

                             La CONF.I.A.L. , che ho l’onore di dirigere a livello nazionale, è un’organizzazione di recente costituzione, presente ormai in ogni provincia e regione, in molteplici settori pubblici e privati, firmataria di ben le cui radici culturali sono antiche, radicate nella storia e nella tradizione democratica e nazionale del lavoro italiano, che mette al centro l’occupazione e la nascita e la diffusione delle imprese, vuole rinnovare le strategie sindacali anche per concorrere al governo sociale dell’economia 4.0, con un modello di tipo partecipativo, inclusivo e di ispirazione comunitaria, nella prospettiva di una rinnovata Unione europea fondata anche, e soprattutto, sui diritti sociali.

                                  Le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati, i disoccupati e le famiglie della nostra Nazione vivono l’attuale gravissima situazione sociale ed economica, provocata dal mutato quadro geopolitico, a causa dell’invasione russa in Ucraina e dal perdurare dello spettro della pandemia, che trovano nell’ingiustificato aumento dei prezzi dei servizi energetici, l’aspetto più evidente, da contrastare con vigore attraverso severi interventi fiscali.

                                   Ecco perché serve un elevata governabilità politico-istituzionale, che valorizzi il dialogo sociale (non solo della cittadella dei soliti noti), anche per affrontare le complessità di un mondo connesso ed interdipendente, in uno scenario globale in cui tutto cambia con una velocità repentina: la società che invecchia e il lavoro che si trasforma nei nuovi sistemi produttivi di beni e servizi digitalizzati, con l’avvento dell’intelligenza artificiale e l’esigenza di nuovi paradigmi, economici, sociali, politici e anche istituzionali.

                                   In questa prospettiva anche le relazioni socio-istituzionali e la disciplina in materia di rappresentanza, rappresentatività e contrattazione collettiva devono subire una profonda riforma, per il loro adeguamento all’attuale scenario sociale ed economico, che per molto tempo ha lasciato fuori tutto quel mondo di mezzo, rappresentato dall’area dell’autonomia propositiva e fattiva, ormai ramificata su tutto il territorio nazionale.

                                  E’ tempo, infatti, che si ponga fine alla tutela di stampo semi-pubblicistico, imperniata sulla nozione di “sindacato comparativamente più rappresentativo”, dei sindacati confederali e delle associazione datoriali “storiche”, in una sorta di fortezza chiusa, assediata da nuove forme di sindacalismo autonomo e di comunità e da organizzazioni delle imprese espressive del nuovo sistema produttivo reticolare in profonda trasformazione, nell’ambito di un elevato pluralismo associativo che ha eroso consensi e rappresentatività, arginato a fatica dai vecchi paletti di regole di autonomia collettiva tra le parti, che impediscono a chi ne è fuori di esercitare legittimamente diritti sindacali e funzioni di contrattazione collettiva, andando a ledere quei principi di libertà sindacali previsti dall’art. 39 della Costituzione.

                                          La CONF.I.A.L.  ritiene che sia ormai maturo in tempo per un intervento legislativo regolativo, rispettoso dei principi e delle previsioni dell’art. 39 della Costituzione, letti in chiave evolutiva secondo l’insegnamento del diritto vivente, per riscrivere e aggiornare relazioni industriali che mostrano evidenti segni di logoramento, a partire dalla modifica dell’art. 19 della legge n. 300/1970, per consentire ai lavoratori del settore privato di votare le loro rappresentanze senza posizioni precostituite che derivano dall’imposizione di regole di alcuni ordinamenti intersindacali.  Diventa, per questo, necessario ed urgente l’istituzione in seno al CNEL di un’assemblea generale di tutte le parti sociali, dell’impresa e del lavoro rappresentative, censite dal Ministero del lavoro annualmente.

                                         Per la rappresentanza degli interessi collettivi c’è bisogno non solo di eliminare privilegi e rendite di posizione, per garantire i principi costituzionali di libertà e pluralismo associativo, nell’interesse della nostra Nazione, ma anche far si che ci sia un nastro di partenza per tutte le associazioni presenti sul territorio nazionale, a prescindere dall’entità della rappresentanza, che nessuno intende disconoscere.

                                          Con l’auspicio di un incontro per discutere anche di questi temi e soprattutto che la nostra organizzazione possa essere inserite nella mailing-list delle PEC alle quali fare pervenire comunicazioni di incontri sulle politiche attive e sui principali dossier nazionali di vertenze in atto, l’occasione e propizia per

salutarLa con viva cordialità.

                                                                                                                                                                                                                                                           Il Segretario Generale

                                                                                                                                                                                                                                          Dott. Benedetto Di Iacovo

                                                                      (Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana)

 

                                                                                                       

 

Lascia un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.