La Confial valuterà nel merito il governo Lega / 5 Stelle, senza pregiudizi ideologici o di appartenenza politica.

La CONF.I.A.L. valuterà nel merito il governo Lega-5 Stelle. “Serve una legge sul salario minimo legale per dipendenti e autonomi, sulla rappresentatività sindacale ed efficacia dei contratti collettivi di lavoro”.

Sulla costituzione del governo tra Lega e 5 Stelle interviene la CONF.I.A.L. attraverso il Coordinatore della segreteria nazionale della Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori, Benedetto Di Iacovo: “la Confial giudicherà il futuro governo secondo la migliore tradizione del sindacalismo autonomo, senza pregiudizi ideologici o di appartenenza politica”. Per il leader della Confial “il programma del governo deve, intanto, recuperare il tema del rilancio del Mezzogiorno, visto anche come una grande opportunità per l’Italia allo scopo di svolgere una funzione strategica nel Mediterraneo, e quello delle infrastrutture di modernizzazione del territorio, ma deve anche affrontare i temi sociali e dell’occupazione, soprattutto giovanile”.

Un apprezzamento, Di Iacovo esprime sulla “radicale riforma della ”Legge Fornero”, mentre deve essere ripristinato per tutti i lavoratori l’art. 18 contro i licenziamenti illegittimi, riposizionando l’elemento della “giusta causa o giustificato motivo”. E ancora, il leader della Confial, invita “il prossimo Governo a proporlo e il Parlamento a legiferare per un salario minimo legale non solo per i lavoratori dipendenti ma anche per gli autonomi, per evitare casi come quello di Foodora”. Dirimente per il rilancio dell’occupazione, la riforma degli attuali Centri per l’Impiego, oggi, incapaci di redigere e costruire bilanci delle competenze e fare matching tra domanda e offerta.Di Iacovo inoltre, propone “l’attuazione integrale dell’art. 39 della Costituzione, per attribuire efficacia generale ai contratti collettivi di lavoro, senza la scorciatoia del cosiddetto “sindacato comparativamente più rappresentativo”, con regole certe sulla rappresentatività, evitando casi come quello del recente rinnovo del Cnel, operato utilizzando parametri vecchi e non più attuali, ispirati ad una sorta di corporativismo semipubblicistico delle relazioni industriali, tale da configurare un “club” esclusivo della rappresentanza”. Il leader della Confial, ritiene “necessaria la creazione di un  “network del sindacalismo autonomo”, per realizzare un vero e plurale dialogo sociale con il nuovo governo, sui temi che interessano i lavoratori, i giovani, i pensionati”.

 

 

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