La Legge Fornero, rappresenta la peggior riforma previdenziale che abbia mai interessato gli italiani, tramite la quale si è allungata l’età pensionabile, rendendo più rigidi i requisiti utili al pensionamento. Negli ultimi giorni si sta discutendo ampiamente della nuova “pensione anticipata flessibile” che potrebbe essere attuata con la Legge di Stabilità 2016. Ma nonostante tutto esistono, attualmente, diversi espedienti per ottenere l’uscita anticipata:
- La strada classica di pensionamento anticipato
Si accede alla pensione anticipata indipendentemente dall’età ma con almeno 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne. Questi requisiti sono soggetti all’adeguamento alla speranza di vita e quindi tendono a salire progressivamente nel corso degli anni.
- Il metodo contributivo: opzione donna
Fino al 2015 è stata prevista la possibilità:
per le lavoratrici dipendenti, di pensionarsi a 57 anni e 3 mesi d’età, con 35 anni di contributi;
per le lavoratrici autonome, di pensionarsi a 58 anni e 3 mesi d’età, sempre con 35 anni di contributi.
La pensione viene calcolata con il sistema contributivo, invece che con quello misto, e ciò potrebbe comportare la riduzione dell’importo dell’assegno previdenziale anche fino al 30 per cento. Una volta maturati i requisiti, le lavoratrici dovranno presentare formale richiesta e dal momento della stessa, le dipendenti dovranno attendere 12 mesi mentre le autonome 18 mesi prima di poter ricevere il trattamento. Degli ultimi giorni è la novità circa la possibilità per le lavoratrici, che abbiano maturato i requisiti nel 2015, di poter usufruire del beneficio nel 2016 solo qualora ne abbiano fatto richiesta entro l’anno corrente.
- Il sistema delle quote: lavori usuranti e notturni
Chiunque abbia svolto tali lavori (tipo in miniera o come autista di autobus), per almeno 78 giornate l’anno, può pensionarsi con i seguenti requisiti:
Il lavoratore dipendente, età minima di 61 anni e 3 mesi, almeno 35 anni di contributi e il raggiungimento della quota 97,3 (ovvero la somma di età e contributi);
Il lavoratore autonomo, età minima di 62 anni e 3 mesi, almeno 35 anni di contributi e il raggiungimento della quota 98,3 (ovvero la somma di età e contributi).
Possono accedere al pensionamento anticipato anche i lavoratori che hanno svolto turni di notte per almeno 64 giornate nell’anno, se il lavoro notturno è stato effettuato per almeno 7 anni negli ultimi 10 di vita lavorativa.
- La pensione anticipata causa esuberi
Nelle aziende con più di 15 addetti che debbano gestire gli esuberi, è possibile anticipare l’uscita dal lavoro dei dipendenti, a cui manchino non più di 4 anni al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata, tramite la firma di accordi di esodo aziendali, così come previsto dalla Legge di Riforma del Mercato del Lavoro. L’azienda pagherà al lavoratore un assegno pari alla futura pensione ed i contributi necessari al suo raggiungimento.
- La pensione anticipata con contratti di solidarietà
Il Jobs Act prevede, per i lavoratori prossimi alla vecchiaia con almeno 20 anni di contributi, il pensionamento con anticipo sino a 2 anni, reintroducendo la possibilità di lavorare con contratto part-time di solidarietà e ricevere parte della pensione a compensazione del taglio di retribuzione, con una riduzione oraria di almeno la metà del tempo.
Tutte le possibilità sopra illustrate permettono il pensionamento anticipato e con un mercato del lavoro sempre più precario, il “comune denominatore” delle stesse è proprio il cumulo dei contributi necessari al pensionamento, molto spesso sparsi tra le diverse gestioni INPS e di per sé non sufficienti a maturare un trattamento pensionistico autonomo. I vari versamenti contributivi possono essere recuperati, messi insieme in vari modi (spesso costosi ma anche gratuiti) e costituire anni di contribuzione in più, utili al raggiungimento anticipato della pensione nonché ad un suo possibile aumento.
