A 32 DALLA STRAGE DI CAPACI.

Il segretario generale della Confial, Benedetto Di Iacovo, nell’anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, ha affermato che “il messaggio di Giovanni Falcone è oggi ancora vivo e vitale. Esso è cruciale soprattutto per le giovani generazioni.
Se da un lato la strage di Capaci (come quella di via D’Amelio, in cui fu trucidato, successivamente, Paolo Borsellino con la sua scorta), continua a costituire una ferita profonda, dall’altro l’eredità morale lasciata da Falcone e Borsellino, dal loro impegno ci sprona ad onorarne la memoria. E per le istituzioni pubbliche la priorità deve essere quella della difesa dei valori di giustizia, di legalità, di integrità e di trasparenza”. Secondo il leader sindacale, però, “la lotta alle mafie e alla corruzione non deve ritenersi un appannaggio esclusivo delle sole Forze dell’Ordine e della Magistratura, ma un tema di competenza collettiva che deve coinvolgere le amministrazioni pubbliche e le istituzioni rappresentative e di governo, nonché il coinvolgimento sempre maggiore e fondamentale di partecipazione della società civile, del settore privato e degli attori collettivi, attraverso iniziative di sensibilizzazioni culturali e valoriali. In questa prospettiva – conclude Di Iacovo – il sindacato deve concorrere alla lotta alla criminalità organizzata, con azioni concrete, senza inutili verbosità, con mobilitazione forti in materia di lavoro legale e di contrasto a quello povero, di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro per evitare incidenti e soprattutto morti, di iniziative per interventi di riqualificazione e bonifica sociale dei territori”.

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