NOI L’8IAMO TUTTI I GIORNI

Noi l’8Iamo tutti i giorni. Le donne impegnate in CONF.I.A.L., non hanno bisogno di aspettare questa data, pure importante e significativa –che ricordiamo rievoca un eccidio, quindi un evento luttuoso che ha interessato donne al lavoro-, per affermare diritti e rivendicare una nuova stagione di impegno per effettive pari opportunità ed uguaglianze tra Donne e Uomini.
Non viviamo più nelle epoche che hanno preceduto lo stesso “Secolo breve”. Men che meno viviamo ciò che donne celebri come Rosa Luxemburg o Virginia Woolf, hanno dovuto sostenere per affermare diritti, sentimenti e valori insiti nelle Donne, come negli Uomini.
Eppure mi piace, proprio, richiamare una bellissima metafora di Virginia Woolf che per rappresentare le donne, al suo tempo, ha evocato la metafora delle tre ghinee. Le tre ghinee erano quelle dei VALORI, dei SENTIMENTI e dei SOGNI. Era un po’ il modo per rappresentare e per lamentare la condizione della povertà, della condizione femminile di quei tempi quando le donne non avevano nemmeno pochi spiccioli da spendere per la loro autorevolizzazione. Quello che mancava alle donne tanti anni fa e che la Woolf sottolinea nel suo scritto molto bello era quello di individuare le forme, quindi vi era l’esigenza che l’istruzione che non era di accesso a tutte…, l’accesso alle professioni e la prevenzione delle guerre che vede e soprattutto oggi che comprende quella che speriamo non ci dovrà aspettare, rende vittima due volte le donne come mogli e come madri. Le donne sono indubbiamente cresciute ma le tre ghinee, questa bellissima evocazione che rappresenta, ancora oggi, un po’ le speranze delle donne, continuano ad essere importanti perché credo che tutti – anche gli uomini – dovrebbero sapere che quelle ghinee potrebbero ancora oggi essere un patrimonio di grande valore per influenzare sempre di più la società civile tanto da permearla e farla diventare una società intrisa di valori e non quella che sembra si stia configurando.
Nei discorsi e nelle prese di posizioni importanti; nelle comunicazioni, nel modo di fare politica e di rappresentare la nuova società, non si parla di questo. Forse di questo si da per scontato che dare ruolo e diritti alle Donne significhi occuparsi solo della donna nelle professioni, nelle istituzioni, nel mondo dell’impresa, ecc… Parlare, invece, della ghinea dei sentimenti, per rimanere nella metafora, che oggi è ancora più attuale e può essere spesa sia dalle donne sia dagli uomini, ed io ritengo che sarà preziosa, anche, per cambiare questa politica, che non interessa e non affascina più la gente. Senza il cambiamento di questo modo di fare politica, che non ha sensibilità -salvo che a far presenze e poi a dimenticare un minuto dopo ciò che si è lasciato nelle sale nelle quali si è parlato-.
Quello della politica è un aspetto importante. Noi abbiamo bisogno di una politica fatta di tensioni ideali. Devono essere affermati princìpi di equità e di uguaglianza che nella nostra regione non esistono. Per far questo c’è bisogno del valore e delle sensibilità femminili, quindi dobbiamo fare in modo che la ghinea dei sentimenti possa essere un fatto da spendere concretamente. Si badi bene, parlo di questo perché c’è stato un tempo che in Italia in generale, ma in politica soprattutto, sembrava che i sentimenti e i valori dovessero scomparire come categoria del far politica come se chi portava una espressione, una sensibilità come è sicuramente la sensibilità femminile nel modo di fare, anche politica, fosse una cosa che riguardava un sentimento e basta. Nel libro “Valori comuni” di Sebastiano Maffettone, che è un giovane filosofo, lo stesso ha rivalutato filosoficamente persino le emozioni, i valori e i sentimenti in contrapposizione proprio a decenni di filosofia razionalista che ne aveva negato il valore considerando i sentimenti, i valori e le emozioni come un residuo buio dove ci si rifugia quando non si ha che cosa dire e quando evidentemente non si è in grado di pensare. Mi piace citare questo libro scritto da un uomo, attenzione, proprio perché in questo libro si evidenziano delle tesi che dimostrano che le convinte argomentazioni delle donne hanno fatto molta strada anche nel mondo degli uomini. A questo proposito sempre la Woolf amava evidenziare come le parole delle donne sanno essere universali, nel senso che le parole delle donne sanno parlare a tutti e a tutte e sono per tutti. Credo che questa sia una considerazione importante e secondo Maffettone una società equa, solidale e giusta deve fondarsi sui valori comuni nei quali ciascuno però sa rinunciare a qualcosa di sé per il bene comune. In questo caso noi uomini dobbiamo sapere che la politica si può cambiare se cambiano i soggetti della politica, se questa viene resa ancora più praticabile alle donne. Gli uomini non vorranno mai cambiare la politica, una politica fatta di espedienti, di un linguaggio astruso, di piccole schermaglie, da fioretti difficili da decifrare mentre, invece, le sensibilità delle donne, il loro coraggio e la loro voglia di non mollare possono servire anche a debellare le degenerazioni di questa politica. Se la politica in Calabria non è bella, se non produce sviluppo per tutti, se non favorisce l’inserimento di tante donne e dei giovani nei processi produttivi cosiddetti virtuosi perché condizionata da logiche sbagliate per essere buone questo non significa che non la si possa cambiare, ma credo che questo lo si può e lo si deve fare -e le donne si devono battere non solamente nei momenti in cui si fanno le riunioni e stanno insieme, ma tutti i giorni- perché questo è necessario farlo. Credo che la presenza sempre più qualificata, comunque, delle donne nel mondo del lavoro – anche se questa presenza non è altrettanto quantitativamente, ancora, presente nella politica e nelle istituzioni, se pensiamo che poco più del 10 per cento è la rappresentanza di sindaci donna in Calabria, questa che la dice lunga su ciò che sta avvenendo. Si fa ancora fatica ad affermare a far definire il ventunesimo secolo, il secolo delle donne. Non v’è dubbio che a cavallo tra il secolo breve e quello in corso ci siano stati grandi progressi. Di sicuro quello che ci siamo lasciati alle spalle non si è concluso con un bollettino della vittoria delle donne ma, non v’è dubbio che un pò in tutti i campi, nonostante noi diciamo che si sta avviando una concreta parità tra uomo e donna, questa stessa parità è, ancora, un obiettivo abbastanza lontano, almeno non è stato pienamente raggiunto, per tante ragioni a partire dal mondo del lavoro e dell’occupazione.
In conclusione, il fossato che dobbiamo insieme contribuire a colmare è da una parte il divario nord-sud, ma quello più importante a parere della nostra Organizzazione Sindacale, è quello dell’uguaglianza e di effettive pari opportunità tra donne e uomini. E qui non si può sottacere che persiste ancora questa differenza di trattamento nel diritto, anche, all’accesso effettivo al lavoro perché la donna incontra una serie di difficoltà e per le quali la socialità si deve interessare di questo valore universale che è la maternità e farsene carico perché non gravi sulla produzione e, quindi, sul lavoro. Allora, una Organizzazione come la nostra, intende inviare questo messaggio a tutte le donne, lavoriamo tutti insieme, donne e uomini, investiamo ancora insieme le tre ghinee della grande Virginia Woolf che è il nostro universale capitale. I valori e i sentimenti, cambiare la politica, vivere i sogni per realizzarli perché solo così potremmo avere una società equa, serena, sicura e giusta, equa, inclusiva.

 

di Benedetto Di Iacovo, Coordinatore Nazionale CONF.I.A.L.

 

 

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