Confial su: Festa della Repubblica e nuovo Governo del Paese.

“Il giorno dei festeggiamenti dei 70 anni della Repubblica abbiamo, finalmente, un Governo e si è ritrovata, almeno momentaneamente, la concordia tra alcuni partiti, cosiddetti antisistema e le Istituzioni Repubblicane.

Invitiamo tutti a riflettere su cosa sarebbe potuto succedere, proprio il 2 giugno, ove il buon senso non avesse avuto la meglio sullo scontro istituzionale che si profilava.

Alla fine, per fortuna, ha prevalso il buonsenso e si è trovato il necessario compromesso istituzionale tra il principio della sovranità del Popolo e il ruolo di garante delle istituzioni repubblicane del presidente della Repubblica, in primis”: così si è espresso sulla costituzione del nuovo governo tra Lega e 5 Stelle il segretario nazionale della Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori, Benedetto Di Iacovo. Il leader del nuovo sindacalismo autonomo ribadisce quanto già espresso: “era giusto offrire l’opportunità di dare un Governo al paese a quelle forze politiche che più di altre hanno ricevuto consenso alle elezioni del 4 marzo scorso. Bene ha fatto il presidente Mattarella, con la sua saggezza, a riprendere le fila del discorso interrotto e a ricomporre quel difficile puzzle della governabilità del Paese. Sarebbe stato, invero, paradossale non averlo fatto. La Confial giudicherà il Governo che ha appena giurato senza pregiudizi ideologici o di appartenenza politica”. Per il leader della Confial “il programma del governo, avendo istituito lo specifico Ministero, deve recuperare tutte quelle tematiche tese a superare quelle problematicità che hanno impedito sino ad oggi un effettivo rilancio del Mezzogiorno, che deve essere visto come una grande opportunità per l’Italia e la stessa Europa, allo scopo di svolgere una funzione strategica nel Mediterraneo. Bisogna predisporre, per questo, un concreto piano per le infrastrutture, materiali ed immateriali e di modernizzazione del territorio. Così come dovranno essere affrontate seriamente i temi sociali ed i gap e differenziali che oggi marcano le distanze tra il Mezzogiorno e le Aree più dinamiche e produttive del Paese, essendo ormai acclarato che per competere in Europa e nel mondo si deve parlare di “Sistema Paese”.

Confial fa un plauso e sostiene che la modifica della “Legge Fornero” sia necessaria, nel senso di maggiore equità e sfoltimento anche della Pubblica Amministrazione anche per fare spazio alle nuove generazioni e che questo sia un fatto salutare per il Paese ed il sistema produttivo e della stessa Pubblica Amministrazione. Prioritario, ancora per la Confial, resta il ripristino delle tutele dello Statuto dei lavoratori con la revisione del Jobs-Act, a partire dal ripristino delle condizioni di giusta causa e giustificato motivo che devono stare alla base di eventuali licenziamenti aziendali”. Il leader della Confial ha rinnovato, inoltre, l’invito al nuovo governo al siuperamento del precariato, a partire dai bacini di ex LSU/LPU esistenti solo nel mezzogiorno e “a legiferare per un salario minimo legale non solo per i lavoratori dipendenti ma anche per gli autonomi, per evitare casi come quello di Foodora”. Di Iacovo inoltre, propone “l’attuazione integrale dell’art. 39 della Costituzione, per attribuire efficacia generale ai contratti collettivi di lavoro, senza la scorciatoia del cosiddetto “sindacato comparativamente più rappresentativo”, con regole certe sulla rappresentatività, evitando casi come quello del recente rinnovo del Cnel, operato utilizzando parametri vecchi e non più attuali, ispirati ad una sorta di corporativismo semipubblicistico delle relazioni industriali, attribuendo un sistema di proporzionalità a forze datoriali e sindacali, non previsto o regolamentato dalla norma costituzionale che ha istituito lo stesso CNEL”; in questo senso Di Iacovo chiede al nuovo governo di revocare le nomine fatte dal governo-Gentiloni, durante l’ordinaria amministrazione, per il Cnel, in quando si lede il principio del pluralismo delle rappresentanze, scegliendo di procedere con il vecchio metodo del riconoscimento di criteri non oggettivi della rappresentanza effettiva. Il leader della Confial, ritiene “necessaria la creazione di una “rete del sindacalismo autonomo”, per realizzare un vero dialogo sociale, che potrebbe svolgersi proprio in un Cnel rinnovato e attualizzato, anche attraverso l’istituzione di uno specifico sottosegretario alle relazioni sindacali ed alla rappresentanza sociale del nuovo governo, sui temi che interessano i lavoratori, i giovani, i pensionati e soprattutto i nuovi scenari che afferiscono alle nuove competenze e skills, in grado di assicurare, anche attraverso Centri per l’impego riorganizzati e riconvertiti, un effettivo matching, capace di consentire un efficace incontro tra domanda ed offerta di lavoro”.

Sulle problematiche esposte Confial chiederà apposite audizioni alle commissioni parlamentari preposte ed agli stessi Ministeri interessati”.

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